Il 16 e 17 maggio si terrà a Bologna “Una montagna di libri contro il TAV”, una due giorni di incontri letterari, dibattiti, musica, cucina e teatro in solidarietà con la resistenza della Val di Susa.Durante l’iniziativa, promossa da Movimento No Tav, Carmilla e Vag61, è previsto un ricordo di Bianca Guidetti Serra e della sua lunga vita, dalla resistenza al fascismo al suo impegno contro lo sfruttamento del lavoro, la discriminazione di genere, le nocività industriali, le istituzioni totali minorili e carcerarie. Il ricordo, che avverrà attraverso la lettura dei suoi scritti e la testimonianza di chi l’ha conosciuta, comprende la divulgazione di materiali scritti. Fra questi il bellissimo saggio di Daniele Orlandi, che pubblichiamo come anticipazione.
«È un avvocato di Torino…», disse mia madre passandomi la cornetta. Un pomeriggio d’inverno del 2011, il Novecento mi telefonò a casa. Aveva la voce squillante di Bianca Guidetti Serra a novantadue anni, il suo rotacismo sull’accento piemontese. Le avevo scritto pochi giorni prima con una richiesta impossibile (me ne sarei reso conto in seguito): qualche aneddoto sulla sua antica amicizia con Primo Levi. La risposta di Bianca fu quella telefonata, resa difficile dalla mia emozione e dalla sua comprensibile debolezza di udito, quasi una tenerezza su una donna di acciaio. Una donna che li aveva conosciuti tutti: i fascisti e i partigiani, Bobbio, Togliatti, Pajetta, Galante Garrone, Ada Gobetti, i brigatisti, Margherita Hack, per citarne alcuni. Le sue parole che ho impresse nella mente furono: «Con Primo Levi, certo, eravamo amici. Ma lei cosa vuol sapere esattamente? Ecco, mi riscriva formulando una domanda più precisa e le risponderò senz’altro». Non ho altri ricordi diretti di lei, se non libreschi. Leggi il resto dell’articolo