I segreti dell’energia del vacuum: l’Energia Punto-Zero

(pubblicato in anteprima su Carmilla Online il 23 marzo 2017)

 E’ materia “esotica” per gli ambienti scientifici tradizionali, ma è più che familiare nel complesso militare/industriale che ne tiene celati studi e applicazioni. Se disvelate porterebbero a radicali avanzamenti per l’umanità. In gioco i profitti dei carburanti fossili e dell’industria militare. La green economy già obsoleta? In coda, un’ Ultima Ora intrigante.

“Ricorda, i nostri ET nonviolenti dal vicino spazio ci stanno aiutando a portare l’Energia Punto-Zero sulla Terra. Ma non tollereranno alcuna forma di violenza militare in Terra o nello spazio”

(Edgar Mitchell, astronauta a John Podesta- fonte Wikileaks)

 

Una piccola notizia raccolta nel sito della Nasa è stata riportata, forse come filler o come “curiosità”, in un altrettanto piccolo trafiletto sull’inserto Tuttoscienze de La Stampa del 14 Dicembre 2016 e ci dà l’occasione per riprendere un discorso già avviato (1). Sotto il titolo “Test della Nasa. Il motore impossibile“, si diceva del “motore spaziale EmDrive, definito ‘impossibile’ perchè promette di produrre energia a partire dal vuoto (evidenziato mio, NdA) e spingere le astronavi senza utilizzare alcun combustibile...”, un motore “che sembra violare alcuni dei principi-cardine della fisica…”.  Quella parola, “vuoto”, messa li un po’ genericamente, poteva suonare insignificante al lettore distratto. Al sottoscritto ha fatto rizzare le antenne perchè la definizione di vacuum in astronomia indica il vuoto delllo spazio, un tessuto di materia, antimateria e energia solida (cioè massa): ”  Essa permea l’intero universo e fluttua continuativamente come interazione tra materia e antimateria…è una riserva grande quanto l’universo…si annichila e si ricrea da sola...,” spiega il prof. Paul Czysz (2). Leggi il resto dell’articolo

Alla “Poderosa” per riscrivere la storia

Il libro di Franca Menneas e il dibattito sul ’77 bolognese ricordano Francesco Lorusso

Con la consegna di non dimenticare e di contribuire alla rivitalizzazione della storia degli anni Settanta, ridotti dalla retorica del potere “vincitore” (vediamo oggi con quali risultati) a “anni di piombo” e analoghe banalizzazioni politico-mediatiche, si è svolto giovedi 16 al circolo Arci torinese dal maestoso nome La Poderosa (v. Salerno 15a) il primo di una serie di incontri tematici dedicato alla Bologna del 1977. In un ambiente sobrio, da “sinistra” militante, che ricorda anche un po’ le cantine beat dei primi anni sessanta, c’era il pienone.

Supporto di documentazione, il libro di Franca Menneas, ricercatrice di storia politica, Omicidio di Francesco Lorusso. Una storia di giustizia negata (ed. Pendragon, con il sostegno dell’Istituto Parri e dell’Associazione Pier Francesco Lorusso). Leggi il resto dell’articolo