Disclosure. Il rapporto Usa: conferme e premesse per una svolta culturale epocale
17 luglio 2021 1 commento
Il tanto atteso documento è solo “una premessa”. Quello vero è secretato. Ma c’è già una clamorosa fuga di notizie. Le prese di posizione. Dall’Italia? Silenzio.
Preceduta di un mese da un ennesimo filmato confermato dal Pentagono di incontri ravvicinati della Navy al largo della costa occidentale con “uno stuolo” di nove oggetti individuati dai radar che sembrano convergere sulla flotta da varie direzioni e poi si esibiscono nel solito gioco appari/scompari per tempi prolungati (https://www.youtube.com/watch?v=rh4QngYJG4I ), è puntualmente arrivata in data prevista, il 25 giugno, la parte pubblica del rapporto della Task Force del Pentagono (UAPTF – gli americani adorano gli acronimi) sul fenomeno Ufo, o Uap come i militari lo vogliono definire, diramato dal Direttore della National Intelligence (DNI) per “un numero selezionato di esponenti politici” e per i membri della Commissione Intelligence del Senato.
Diciamo subito che diversi osservatori e ricercatori si sono detti insoddisfatti rispetto alle aspettative ma altri, a una attenta disamina, hanno fatto rilevare che alcune novità interessanti ci sono, tali da poter dire che un passo avanti c’è stato. Vediamo anche noi nel dettaglio.
1. Innanzitutto la composizione: il documento è poco più lungo di un compito d’esame di terza media. Consta di 9 pagine di cui una di copertina e due di appendici, quindi sei pagine effettive, e mantiene quello che il titolo esprime: si tratta di una “dichiarazione preliminare” al vero documento che è secretato e risulta essere di 23 pagine. Niente di più quindi che un riassunto del lavoro fatto e delle conclusioni che sono le seguenti:
2. Dei 144 casi presi in esame nel periodo 2004-2021, solo 1 è stato spiegato come pallone sonda fluttuante. Gli altri 143, ricavati da ogni tipo di sensore (radar, infrarossi, elettro-ottici, individuatori d’arma, osservazione visiva, radiofrequenze, ecc.) sono definiti come “solidi oggetti fisici”, con “caratteristiche di volo inusuali“, proprie di tecnologia avanzata. e un “grado di specifica gestione intelligente”
3. In 80 casi la loro attività ha interrotto o disturbato esercitazioni militari e ha causato 11 rischi di collisione
4. I dati testimoniali provengono da rapporti di piloti militari o da “sistemi considerati affidabili”
5. Sono stati verificati diversi tipi di Uap che richiedono diverse spiegazioni. Non ci sono prove comunque che possano essere attribuiti a “entità americane”, cioè a programmi segreti del governo o di “altri soggetti”, nè a tecnologie dispiegate di “Russia, Cina, altra nazione o entità non governative”.L’ipotesi extraterrestre “non è esclusa“.
In sostanza, gli Ufo non sono “nostri”. Sono oggetti reali, intelligenti ma non si sa cosa siano se non un genuino fenomeno misterioso in mancanza di ulteriori dati. La loro presenza minaccia la sicurezza nazionale perchè sono capaci di violare lo spazio aereo e di interferire con attività e siti militari senza poter essere intercettati o colpiti.
A buon conto, vengono richiesti fondi addizionali per il proseguo del lavoro della Task Force. Tutto il mondo è paese…
Piuttosto interessante il commento “a latere” che denuncia la difficoltà di raccogliere i dati a causa di “stigma culturali” presso la comunità scientifica” e a causa dei “rischi per la reputazione” che i soggetti temono. Cioè quegli stigma introdotti con il Rapporto Grudge (1949) (1) e con il Robertson Panel (1952) che nel suo rapporto finale invitava ad affidare il compito di “smontare (debunk) l’interesse per i ‘dischi volanti’ dei mass media come tv, film e scritti popolari“, o con il Rapporto Condon (1969) che raccomandava che “gli editori o i docenti colpevoli (di diffondere le teorie sugli Ufo) dovrebbero essere pubblicamente puniti e banditi definitivamente dalle loro attività“.
Importante la citazione di “programmi segreti” oltre a quelli governativi o di “altri soggetti” perchè implica che ne esistano e che possano essere fuori dal controllo istituzionale.
Le implicazioni di queste minime informazioni sono importanti. Ci confermano che il fenomeno è finalmente riconosciuto, che è finita l’era delle coperture e delle menzogne iniziata nel 1947 con Roswell e quindi anche quella degli “scettici” mercenari o meno che hanno sempre negato tutto in ossequio alle disposizioni delle autorità militari e di intelligence.
Poi ci sono le contraddizioni derivanti dal lungo cover up, dal vuoto informativo e dalle numerose fughe di notizie succedutesi nel tempo sul tema del coinvolgimento degli apparati nella ricerca su relitti ufologici. Per esempio, le ormai note dichiarazioni pubbliche del direttore della Sunkworks, branch della Boeing per i programmi aerospaziali segreti, Ben Rich, che nel 1993 disse”Tutto quello che potete immaginare possiamo farlo. Ora possiamo riportare ET a casa” (https://mavericknews.wordpress.com/2019/02/25/politica-e-x-files-il-progresso-negato/#more-1608 ) ; o la altrettanto nota intervista del 2002 dell’Amm. Thomas Wilson nella sua veste di Direttore delle intelligence militari su un suo incontro con rappresentanti di un programma segreto finanziato con fondi neri e gestito da privati per conto di una corporation dell’aerospaziale, che lavoravano su un relitto recuperato “non fatto da mani umane” (https://mavericknews.wordpress.com/2019/08/11/ufo-e-segretezza-clamorose-conferme-nelle-carte-dellammiraglio-thomas-wilson/ ) per capirne la tecnologia, e che confessavano, chissà se veritieri, di non averci ancora capito gran che; e più recentemente con l’annuncio nel settembre 2019 del contratto tra Esercito e la privata Bigelow Airspace per lo studio di campioni di materiali “recuperati” dagli Ufo.
Ma quando si scopre il Vaso di Pandora, sappiamo che può uscire di tutto. Infatti, poteva mancare una prima fuga di notizie? Proviene da Richard Dolan, uno dei ricercatori più seri e rigorosi nella comunità ufologica, ed è dei giorni scorsi: una sua fonte “molto affidabile” gli ha passato una nota con la sintesi di un estratto dalla parte secretata del rapporto, decisamente sorprendente, che trovate qui https://www.youtube.com/watch?v=oJNbCeE110A&t=1349s al minuto 19.
Come si vede, vi si elencano progetti segretissimi sorprendenti in opera presso l’Area 51 riguardanti forme di propulsione straordinariamente avanzate tra cui: antigravità, antimateria, compressione nucleare, pulsione di energia, una (la n. 8) assolutamente indecifrabile. Ma guardate al punto 7: si parla di ” Uso avanzato di elementi esotici per ricerca energetica” e tra parentesi: “riferita a ET“. “Questi progetti – continua il documento – sono sotto il controllo dell’agenzia della Difesa DARPA e gestite da un misterioso “gruppo segreto denominato Advance Group 6″- e prosegue: “Tutti i fondi per questi progetti sono confidenziali e in nero, appropriati come costi di operazioni di intelligence. Alcuni fondi provengono da appaltatori privati. Prototipi di velivoli che utilizzano le tecnologie di cui sopra sono testati all’Area 51 e alla base aeronautica del Tonopah Test Range. Alcuni Uap visti volare nel Nevada possono essere attribuiti a velivoli dotati delle propulsioni di cui sopra. Comunque nessuno di quei velivoli sperimentali hanno volato fuori dal perimetro del Nellis Test Range. Nessuno di tali velivoli può essere attribuito agli avvistamenti fotografati dalla Marina“. Se questo è solo una sintesi di una porzione del rapporto secretato, c’è da chiedersi quali altre rivelazioni potrebbero sortire da quelle 23 pagine negate al pubblico. In quelle poche righe c’è dispiegato tutto quello che i ricercatori hanno affermato nei decenni passati: i programmi segreti finanziati in nero, uno dei quali “collegato a ET” (sta per “extraterrestre”?); che la gestione di tali progetti è finanziata in nero ed è mista pubblico-privato; che esiste un gruppo segreto la cui denominazione è molto simile a quel “Majestic 12” a cui si attribuiva la gestione del “problema” Ufo già durante la presidenza Truman, composto allora da politici e scienziati e di cui si sospettava la progressiva trasformazione in entità mista pubblico-privata: cioè la cupola di controllo del cover up mondiale i cui interessi si collegano con quelli della comunità che presiede alla sicurezza nazionale. E in ogni caso, si scrive, “quei prototipi NON sono quelli documentati dalla Marina”.
L’appuntamento è alla prossima fuga di notizie, perchè uno dei vantaggi di un pur stringato documento pubblico è quello di rappresentare un ulteriore passo in avanti della disclosure ed un altro è quello di incoraggiare altre soffiate. E’ sempre più evidente che è in atto nella comunità che gestisce il segreto uno scontro di fazioni: una che frena e una che ritiene più utile far sapere, gradatamente e prudentemente. Intanto, per tutti, è giunta l’ora di un cambio di paradigma culturale: siamo entrati in una nuova fase in cui pensare al fenomeno Ufo come un aspetto della realtà che viviamo, con tutte le implicazioni che questo comporta, diventa importante. Gli effetti sono già palesi: “Improvvisamente senatori e scienziati, il Pentagono e presidenti, ex Direttori Cia e esponenti della Nasa, Executives di Wall Street e investitori della Silicon Valley – scrive Alex Seitz- Wald su Nbc News – hanno cominciato a parlare apertamente di un argomento di cui si poteva solo sussurrare. L’omertà (usa proprio questo termine) è stata spezzata grazie a una nuova generazione di attivisti professioanli che hanno offerto evidenze più persuasive, alcuni alleati nel governo e la mancanza di altrettanto persuasive giustificazioni della sicurezza nazionale per mantenere il silenzio la qual cosa non è riuscita a contenere l’interesse per gli Ufo”.
E in Italia? Poco o niente dai media: qualche articoletto sepolto in pagine interne e con poca evidenza, uno stringato comunicato stampa del Centro Ufologicio Nazionale (Cun) che invita il parlamento a tenere conto della novità ma non sembra morire dalla voglia di farne argomento di pressione, nessuna reazione di una politica che punta più che mai al quieto vivere, a evitare questioni disturbanti forse anche per gli scheletri nei suoi armadi. Chissà cosa ci aspetta… (F.S. 18/7/2021)
NOTA (1) Finanziato dalla Ohio State University,, dal Air Weather Service,, dal Us Weather Bureau e dalla privata Rand Corporation), il rapporto concludeva che “Ogni evidenza e ogni analisi nei rapporti di oggetti volanti non identificati sono risultato di: 1.Errore di giudizio…2. Forme moderate di isteria di massa 3. Individui che con le loro testimonianze perseguono inganni o cercano pubblicità. 4. persone psicopatiche.”