E’ disponibile il libro di Maverick

Si intitola Resa dei conti alla Maddalena. 2010-2011. Diario di due anni di lotta contro l’Alta Velocità in Valle di Susa. Con una prefazione di Marco Revelli e un’appendice fotografica di Luca Perino e Camilla Pasini. Editore Luciano Celi (Lu::Ce). Lo si trova da oggi a La Città del Sole di Bussoleno, alla Bottega del Libro (via Santa Maria, Torino) e diverse altre librerie di cui la distribuzione ci fornirà la lista. L’autore, Fabrizio Salmoni, è il titolare di questo blog ed ha riportato per iscritto quanto vissuto personalmente “sul campo” in quei due anni decisivi insieme ai valsusini. Molti dei quali si ritroveranno nelle stesse pagine e potranno rivivere i momenti drammatici della campagna dei sondaggi, delle grandi marce No Tav, della Libera Repubblica della Maddalena, dell’assedio al cantiere che è tutt’ora in corso. Il libro, un omaggio a tutti i valsusini, è dedicato “ai ragazzi che hanno prima difeso poi assediato la Maddalena”

Il libro può anche  essere richiesto online a info@luce-edizioni.it.

Un 8 Dicembre di pressione sul cantiere

Un breve resoconto della giornata dell’8 Dicembre dal “fronte della Clarea”

di Leonardo Capella

Nonostante la nevicata del giorno precedente la mattinata è limpida e ventilata. Fa piuttosto freddo ma i No Tav sono in movimento fin da prima mattina. Due concentramenti sono previsti alle ore 14,  uno a Chiomonte presso il presidio “sequestrato” e l’altro a Giaglione.

A Chiomonte la situazione risulta subito tesa, le Forze dell’Ordine presidiano il ponte sulla Dora e bloccano l’accesso al sentiero per la Maddalena sulla SP 233 con una grata mobile sorvegliata da un plotone. Le ore passano e dopo la condivisione sul da farsi, l’assemblea decide di andare a bloccare il comodo acceso al Cantiere sull’autostrada A32 all’altezza della galleria del Cels; il blocco durerà diverse ore. Leggi il resto dell’articolo

Bussoleno 3. Odissea in Francia

L’allucinante avventura No Tav del 3 Dicembre a Lione. Un estratto dal diario di bordo.

di Mario Solara

Certo che se mi avessero detto ciò che sarebbe accaduto varcato il confine francese del Frejus, prima di ieri, li avrei presi per pazzi. Oggi non più.

Varcato il confine a bordo del pullman Bussoleno 3 veniamo fermati dalla polizia francese per il controllo dei documenti; “vabbè,faranno il controllo dei documenti e poi…” macché, sale una poliziotta minuta, una biondina, fogli alla mano, guarda un po’ alla spicciolata i documenti, segna alcuni nominativi sui foglietti e scende, poi risale e prende nota di tutti i nominativi delle persone a bordo, inclusa una bimba di 6 anni, che presumibilmente verrà segnalata all’Interpol…Ci diciamo “…fra un po’ ci lasceranno andare…” macché, sempre bloccati lì da un buon numero di poliziotti che piantonavano le porte degli automezzi… Chiediamo di poter scendere, almeno per sgranchirci le gambe e andare in bagno, la risposta è “…un moment, encore un moment…”. Intanto tra un moment e l’altro, due ore e mezzo bloccati lì. Estenuati, decidiamo allora, a sorpresa, di aprire la porta posteriore del pullman. Leggi il resto dell’articolo

Il vertice di Lione. Una bolla di sapone

Sembra essersi concluso con poco di fatto sulla Torino-Lione il vertice Monti-Hollande a Lione, tra zone rosse, fermi arbitrari alla frontiera dei bus di dimostranti, provocazioni varie. Fin dal mattino presto le agenzie francesi più ottimiste annunciavano uno slittamento di tre anni per l’opera. In tardo pomeriggio la diffusione degli scarni risultati e del poco di fatto.

Dalle agenzie francesi, in prima uscita France 3, non risulta firmato da Hollande e Monti alcun accordo sulla Torino-Lione. In particolare,durante il vertice  sono stati sottoscritti sei accordi: il primo riguarda la cooperazione tra le polizie, il secondo la Difesa. il terzo la cooperazione tra i sistemi di istruzione, alcuni accordi bilaterali tra i ministri dei Trasporti sulla percorribilità del tunnel “del Fréjus” ad una sola direzione. L’ordine in cui sono stati firmati gli accordi conferma che il vertice NON era “sulla Torino-Lione” malgrado quanto hanno scritto tutti i nostri giornali, Leggi il resto dell’articolo

Giorni cruciali

La strategia dei Si Tav di fronte alla determinazione della Val Susa. Ai pesanti attacchi militari, mediatici e giudiziari il fronte del No al Tav risponde allargando la protesta al versante francese ed i sacerdoti di Valle si rifiutano di fare la messa di Santa Barbara al cantiere. Sullo sfondo, delle elezioni che potrebbero cambiare tutte le carte in tavola e mandare all’aria qualsiasi accordo.

 Non c’è dubbio che i valsusini sono nuovamente sotto attacco di questi giorni, su tutti i fronti, un attacco potente, uno sbarramento di artiglieria pesante che farebbe a pezzi chiunque. Sul terreno, la Questura alza il livello dello scontro per sancire l’inutilità di qualsiasi atto di resistenza, per schiacciare gli attivisti sull’alternativa tra la rinuncia e l’accettazione di livelli militarmente insostenibili.Una strategia che ha pagato negli anni ’70. Leggi il resto dell’articolo